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Presentazione

Il Dipartimento per lo sport fornisce supporto giuridico-amministrativo alle iniziative di prevenzione della violenza nello sport sia a livello nazionale che internazionale.

La questione della sicurezza nello sport, in particolare nel calcio, è un problema estremamente sentito da alcuni decenni che resta di attualità anche alla luce di recenti casi di razzismo, violenza e discriminazione..

Episodi particolarmente gravi avvenuti durante lo svolgimento di manifestazioni sportive internazionali, in particolare i tragici eventi dello stadio Heysel di Bruxelles condussero gli Stati membri del Consiglio d'Europa e gli altri Stati parte nella Convenzione Europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio alla firma a Strasburgo il 19 agosto del 1985 della Convenzione Europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio. In Italia la Convenzione è entrata in vigore dal 1 gennaio 1986.

Successivamente, con Legge 17 luglio 2020, n. 94, il Parlamento ha autorizzato il Presidente della Repubblica alla ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa su un approccio integrato in materia di sicurezza fisica, sicurezza pubblica e servizi in occasione di incontri calcistici e di altre manifestazioni sportive.

L’Italia, il 18 novembre 2020, ha ratificato tale Convenzione che entrerà in vigore il 1° gennaio 2021.

Presentata a Saint-Denis il 3 luglio 2016 nel corso dei Campionati europei di calcio e sottoscritta dall'Italia il 2 settembre 2016, la Convenzione rivede quella precedente del 1985 per affrontare le sfide e gli sviluppi attuali con maggiore efficacia.

Rappresenta uno strumento vincolante a livello internazionale che istituisce una cooperazione istituzionale tra tutte le parti interessate, pubbliche e private, coinvolte nell'organizzazione di eventi calcistici e di altre manifestazioni sportive e consente di approfondire la cooperazione con i partner, in particolare tra le forze di polizia dei vari Paesi.

Si basa sulle cosiddette «3 S»:

  • Sicurezza (safety) per garantire che chi assiste agli incontri sia protetto mentre si reca all'evento e nella sede stessa dell'evento
  • Security per impedire e sanzionare qualsiasi comportamento violento connesso agli incontri sportivi
  • Servizi per consentire a tutti di godere pienamente dell’evento sportivo.

Gli Stati firmatari, nei limiti delle rispettive Costituzioni, applicano le disposizioni della Convenzione a tutte le manifestazioni sportive, tenuto conto delle esigenze specifiche e del rischio di violenze o disordini da parte degli spettatori.

La Convenzione prevede anche un Comitato permanente nel Consiglio d’Europa (T-S4), con la partecipazione degli Stati parte ed anche di FIFA, UEFA, Associazione delle Leghe europee di calcio professionistico, UE, Interpol ed organizzazioni in rappresentanza dei tifosi di calcio, che sarà incaricato di monitorarne l'applicazione e inviare raccomandazioni sulle misure da adottare.

L'Unione Europea incoraggia i servizi di pubblica sicurezza e le autorità sportive a scambiarsi informazioni sui tifosi che rappresentano un rischio potenziale e a organizzare iniziative preventive. La Commissione ha sostenuto la creazione del Network Fare, un'organizzazione che unisce tutti coloro che si impegnano a combattere l'ineguaglianza e la discriminazione nel calcio.

In Italia opera l’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, istituito presso il Ministero dell’Interno con la Legge 17 ottobre 2005, n. 210 , che costituisce organo di consulenza tecnico amministrativa del Ministro dell'interno con compiti di coordinamento delle iniziative da attuare in occasione di incontri ritenuti particolarmente a rischio.

L’Osservatorio, a cui partecipa anche un componente del Dipartimento per lo Sport, svolge attività di:

  • analisi (monitoraggio e studio del fenomeno della violenza e delle carenze strutturali degli impianti sportivi)
  • attività propositiva (proposte normative, elaborazione di direttive, promozione di iniziative sinergicamente coordinate con gli altri soggetti interessati)
  • attività documentali (rapporti annuali sull'andamento del fenomeno) attuando iniziative di prevenzione di episodi di violenza.
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